I miei preferiti

Barbara MrsTeapot B's favorites book montage

Narcopolis
Libertà
Mr Gwyn
Tre volte all'alba
Nel tempo di mezzo
1Q84: Libro 1 e 2. Aprile-Settembre
Ragione e sentimento
Una cosa da nulla
84, Charing Cross Road
Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra
C'è ma non si
Il profumo
Stirpe
Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo
Il Circolo Pickwick
Il Maestro e Margherita
La signora Dalloway
La cena
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
La metamorfosi


Barbara MrsTeapot B's favorite books »

giovedì 23 gennaio 2014

Aspettando HERMAN KOCH

Il 30 gennaio uscirà Odessa Star, dell'olandese Herman Koch - edito da Neri Pozza - e, considerando anche l'uscita dei nuovi romanzi di Kawakami e Aslam, ecco perché affermo che, parlando di libri, il 2014 inizia col botto.
Finora in Italia sono stati pubblicati due suoi romanzi, La cena (del 2009) e Villetta con piscina (del 2011), uno più bello dell'altro, a mio avviso. Sempre editi da Neri Pozza e riproposti in edizione economica da BEAT Edizioni.

Odessa Star è stato scritto nel 2003, quindi all'eccitazione per l'uscita, si uniscono curiosità ed un certo timore che un più giovane Koch possa essere stato un po' più morbido, più eticamente corretto, magari meno arguto e penetrante. Sì, perché per leggere Koch, finora, ci è voluto un certo pelo sullo stomaco: bisogna esser pronti a sprofondare nelle nefandezze dell'animo umano, in quella parte oscura che si pensa di non avere o che non possa nemmeno esistere. Quasi da malati di mente. Herman Koch è il Dottor Jekyll, i suoi libri Mr Hyde. E' il Tarantino della letteratura: la sua provocazione per denunciare la società borghese occidentale è terribilmente amplificata, in bilico tra realtà e cruda comica follia. 
Se non avete mai letto Herman Koch, ecco cosa vi siete persi.


Il tempo di una cena in un esclusivo ristorante, dall'aperitivo alla mancia, per decidere il futuro dei figli di due coppie: adolescenti della buona società olandese che hanno brutalmente picchiato e ucciso una barbona. La cena della tua vita e di quella di tuo figlio.

Tu cosa faresti per salvarlo? La vita di una senza tetto vale meno della vostra? Cos'è la morale? E l'etica? A cosa sei disposto a rinunciare per tuo figlio? Lo vuoi salvare? Quanto costa? Quanti soldi costa? Ti chiedi perché è arrivato a questo punto? Ti chiede se sei stato un buon genitore? Colpa tua? Colpa della società? Colpa della barbona che occupava il bancomat? Ti fai domande? Ti fai prendere dal panico o rimani razionale? Dai ascolto alla tua coscienza? Ce l'hai una coscienza?
Un pugno nello stomaco. Scritto benissimo, molta ironia e ti senti quasi in colpa a sorridere. Diavolo di un Koch.


A Ralph non manca niente: ha il successo televisivo, una moglie bellissima, seducente ed eccitante, un figlio (adolescente), i soldi, una villetta con piscina per la villeggiatura, il vizio.
Marc è suo amico, anch'egli sposato, medico affermato, ha una figlia tredicenne e decide di passare le vacanze in campeggio, vicino alla villetta di Ralph.
I due figli si incontrano, scatta l'invito a proseguire le vacanze in villa, le due famiglie convivono sotto lo stesso tetto, insieme alle loro voglie, ai sorrisi di facciata, a quelli genuini, agli scontenti, alle invidie, al pregiudizio ed alla presa di coscienza del proprio io.
La figlia di Marc verrà trovata aggredita in spiaggia.
La moglie di Ralph accuserà Marc di omicidio (tranquilli, niente spoiler, è l'incipit).
Altro pugno nello stomaco, anche se quello de La cena è stato più forte per me.

Ora capite il fervore? E i timori? 
Speriamo che Koch sia sempre stato un cinico stronzo, perché è il Koch che mi piace.

venerdì 17 gennaio 2014

So many books

so little time,
quindi taglio corto. Oggi è successo che







mercoledì 15 gennaio 2014

#unbuontè rosso (Istanbul)

Un cameriere sta mettendo alcuni bicchieri fumanti di tè su un vassoio tondo di metallo, poi lo sistema in equilibrio a tracolla ed esce per le prime consegne del mattino. 

Proprio davanti al locale, sul piano del suo banchetto, un ragazzo è intento a spremere melograni, e il loro succo è di un rosso intenso e vivido.

A un tavolino accanto a loro, due anziani si stanno già sfidando a una partita di backgammon, tirando i dadi e fumando senza distrarsi. Sullo sfondo la voce dello speaker di un radiogiornale. E' un'altra Istanbul, questa.

(Rosso Istanbul, di Ferzan Ozpetek - Mondadori)

martedì 14 gennaio 2014

Ho letto LA CARTELLA DEL PROFESSORE

La scheda del libro di Einaudi
Oggi esce "Le donne del signor Nakano", edito da Einaudi e, come per magia, mi tranquillizzo solo all'idea di assaporare la lettura di questo ultimo romanzo di Kawakami Hiromi. Perché lei mi rilassa, mi trasmette pace, mi trasporta nel Giappone del mio immaginario: moderno, ma ricco di tradizioni, equilibrato, lineare, rosa ciliegio.

Così come "La cartella del professore", che narra la delicata storia di sentimenti e di amore tra la quasi quarantenne Tsukiko ed il suo professore di giapponese del liceo, incontrato per caso dopo vent'anni in un tradizionale nomi - ya vicino alla stazione dei bus: galeotta fu l'ordinazione dello spuntino.   

Tutto, a partire dalla storia fino alla scrittura, risulta delicato, poetico, minimalista, ordinato, preciso, pur rimanendo ancorati al realismo: una realtà vista con occhi diversi da quelli con cui siamo abituati a guardare - e con i quali spesso non vediamo.




Elegantemente ricercato e raffinato, come solo la semplicità può esserlo. 

Terminato il romanzo vi sembrerà di vederlo racchiuso in un kakemono, uno di quei tipici pannelli di carta o di seta giapponesi raffiguranti magnifici disegni dalla pennellata decisa ed evanescente insieme.

Non c'è da stupirsi infatti che, da questo romanzo, il grande fumettista giapponese Jirò Taniguchi abbia tratto la graphic novel Gli anni dolci edito da Rizzoli Lizard in due volumi - il cui tratto sposa alla perfezione l'essenza della storia.
#unbuontè con sensei (immagine tratta da "Gli anni dolci" - Rizzoli Lizard).

Spero di riuscire ad andare in libreria entro la fine di questa settimana, leggere e poi raccontarvi di queste donne e del signor Nakano. Intanto, mi rilasso pensandoci, mentre bevo una tazza di tè verde.

venerdì 3 gennaio 2014

Sono già in overBOOKing

L'anno nuovo è iniziato da appena tre giorni - a proposito, BUON ANNO!-  e sono già in overBOOKing: troppi libri che vorrei leggere. Perdo mezz'ora tutte le sere che devo iniziare un libro nuovo, per decidere quale leggere tra quelli che ho già. Eh sì, perché giusto giusto a gennaio e febbraio usciranno titoli che mi scombussolano gli ormoni letterari - qui ci vorrebbe un altro sfogo come ad ottobre scorso (vedi sproloquio), ma voglio iniziare l'anno con estrema calma, che è meglio.

A inizio anno ho terminato La Bellezza delle Cose Fragili, di Taiye Selasi e La Cartella del Professore, di Kawakami Hiromi, entrambi editi da Einaudi, entrambi lontani anni luce dal nostro modus vivendi, entrambi magnifici: due romanzi molto diversi tra loro, per stile, trama, cultura, accomunati però dalla bellezza (termine restrittivo in questo caso) che li contraddistingue.
Segue Ethan Frome, di Edith Wharton (BUR). Magnifico! Lei era unica.
Mi stanno aspettando Mappe per Amanti Smarriti, di Nadeem Aslam (Feltrinelli), La Figlia del Boia e il Monaco Nero, di Oliver Pötzsch (Neri Pozza) - la seconda avventura del boia Jakob Kuisl, di cui ho letto la prima indagine (qui)- e Senza Toccare il Fondo, di Naomi Alderman (Nottetempo).
In versione e - book mi aspettano Come Diventare Ricchi Sfondati nell'Asia Emergente, di  Mohsin Hamid (Einaudi), Revolutionary Road, di Richard Yates (Minimum Fax).



Devo approfittare della prima metà del mese perché poi usciranno gli ultimi di Kawakami Hiromi, Le donne del Signor Nakano e di Nadeem Aslam, Note a margine di una sconfitta (ancora Einaudi il primo e Feltrinelli il secondo) che non voglio perdere, oltre al mio amatissimo Koch con Odessa Star (Neri Pozza) che inizierò a leggere appena uscita dalla libreria. Evviva! (L'evviva era per Herman Koch, del quale si parlerà a breve).

Buon anno, buon gennaio, buone letture (per me sicuramente), buon tutto e che la forza sia con voi (scusate, mio marito sta guardando Star Wars e gli dedico la foto).

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