I miei preferiti

Barbara MrsTeapot B's favorites book montage

Narcopolis
Libertà
Mr Gwyn
Tre volte all'alba
Nel tempo di mezzo
1Q84: Libro 1 e 2. Aprile-Settembre
Ragione e sentimento
Una cosa da nulla
84, Charing Cross Road
Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra
C'è ma non si
Il profumo
Stirpe
Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo
Il Circolo Pickwick
Il Maestro e Margherita
La signora Dalloway
La cena
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
La metamorfosi


Barbara MrsTeapot B's favorite books »

mercoledì 30 ottobre 2013

Ho letto DOMENICA CON LE SUPREMES

 Edward Kelsey Moore, violoncellista, esordisce come romanziere a cinquantadue anni con Domenica con le Supremes, ispirandosi alle figure della madre, della sorella, delle zie e delle cugine, regalando ai lettori una magnifica storia di coraggio. Come ha scritto su The New York Times, Moore non ha mai avuto la tentazione di declinare il logoro cliché della stronzetta di colore sfacciata - sul genere delle tremende Housewives of Atlanta, sboccate, arroganti ed egoiste - che la cultura popolare ha messo sullo stesso piano delle energiche donne nere. Niente a che vedere con le donne che mi hanno tirato su.
Coraggio che nasce dalla forza di tre donne, amiche da più di quarant'anni, diverse tra loro, ma complementari. 

La fin troppo schietta, e grossa, Odette, nata su un Sicomoro, che ha ereditato dalla bizzarra madre il dono di parlare coi defunti; Clarice, sua amica fin dall'infanzia, succube di una madre moralista alla quale non è mai riuscita a ribellarsi e di una vita che deve per forza accettare, altrimenti "fa brutto"; la bellissima Barbara Jean, sposata con un uomo vecchio e molto ricco, che sa che cos'è il dolore perché segnata da un terribile passato.

Cascasse il mondo, le tre amiche si incontrano tutte le domeniche, dopo la Messa, al locale All-You-Can-Eat del tenerissimo Earl - una sorta di Alfred di Happy Days - il ristorante in cui si ritrovano fin dagli anni Sessanta e dove, nell'estate del 1967, alla fine del terzo anno delle superiori, vennero soprannominate le Supremes, come il gruppo che spopolava in quegli anni - per la cronaca, c'era Diana Ross nel gruppo!
Il romanzo racconta il presente ed il passato di queste tre formidabili donne, sullo sfondo di quarant'anni di realtà dell'Indiana, circondate da personaggi - mariti, madri, cugine - altrettanto pittoreschi, legate tra loro da un'amore tanto forte da riuscire ad affrontare qualsiasi cosa.
Si ride e si piange. Si legge tutto d'un fiato. Un romanzo da regalare non solo alla migliore amica, ma alle donne che ami.

Un unico rammarico. Non essere nata nera nell'Indiana per essere la quarta Supremes
Ma supreme(s) si può sempre diventare.





Edward Kelsey Moore
"Domenica con le Supremes"
Mondadori (2013)



lunedì 21 ottobre 2013

Ho letto SEI COME SEI


La meridiana di Bianchini a Santa Maria degli
Angeli e dei Martiri a Roma
Ancora mi sono ritrovata ad entrare in loop mentali dai quali fatico ad uscire. Come ne Una storia per l'essere tempo di Ruth Ozeki - l'ho già detto quanto mi è piaciuto? - in Sei come Sei di Melania Mazzucco, il tempo è fondamentale. Questa volta il tema è affrontato più in modo matematico e astronomico, che quantistico, ma il percorso porta sempre a domande esistenziali alle quali temo proprio non si possano trovare risposte in modo univoco ed assoluto, ma solo soggettivo ed intimamente personale.

Ed è Eva, una ragazzina delle scuole medie, ad introdurci nel suo viaggio nel tempo, interiore e negli anni. 

Così a me piace immaginare che vivo non qui e ora, in una frazione esigua e misera del tempo, ma nell'anno più letterario di tutti. L'anno zero - quello che non esiste e non è mai esistito.

Un viaggio, quello di Eva, che inevitabilmente si incrocia con altri viaggi.

Dopo un terribile incidente sulla linea metropolitana durante una gita scolastica, Eva parte alla ricerca di Giose, l'uomo che per lei è suo padre, che è realmente suo padre, ma per lo Stato e la società non lo è, perché Eva è stata adottata da Christian, il compagno di Giose.

Tra regressioni, ricordi, emozioni e sensazioni, in Sei come Sei il tempo è espressione e testimone dell'amore in tutte le sue forme; l'amore passionale, estatico, paterno, filiale, materno, l'amore per la cultura, l'amore per l'arte, la musica, la scienza.

San Giuseppe con Gesù - Francisco de Herrera 


Ciò che studi, che ti appassiona, è la parte più privata ed intima della tua vita.


Melania Mazzucco racconta tutto questo, il voler essere tempo, in quel suo straordinario stile che sempre mi disarma, e neppure questa volta mi sono accorta dell'istante in cui mi ha toccato l'animo, perché è così delicata... 


Melania G. Mazzucco
"Sei come Sei"
Einaudi





BOOKies:
Il Giardino dei Ciliegi, dAnton Čechov

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martedì 15 ottobre 2013

Ho letto UNA STORIA PER L'ESSERE TEMPO

Ruth Ozeki

Non conoscevo Ruth Ozeki, ora non potrò più farne a meno. Una storia per l'essere tempo (A Tale for the Time Being) è ufficialmente entrato a far parte della lista dei miei libri preferiti. L'ho "scoperto" per caso, cercando quali libri della shortlist del Man Booker Prize 2013 fossero già stati pubblicati in Italia. Ed ecco che, oltre a La moglie di Jhumpa Lahiri, trovo questo favoloso romanzo, pubblicato da Ponte alle Grazie!


I sei autori della shortlist. Da sinistra a destra: Jim Crace, Colm Toibin,
Noviolet Bulawayo, Ruth Ozeki, 
Eleanor Catton e Jhumpa Lahiri

Mentre sto scrivendo, sto aspettando l'annuncio alla BBC del vincitore. Ovviamente faccio parte del #teamOZEKI e sto facendo un tifo sfegatato. Se non dovesse vincere, mi aspetto un super capolavoro da parte del vincitore. Ma cosa potrebbe superare questo romanzo, cosa?
The Luminaries di Eleanor Catton. L'hanno appena annunciato. Mannaggia. Ha vinto lei, quella tra la Ozeki e la Lahiri, con quell'abito dal colore indefinito. Mi aspetto qualcosa di straordinario, ma lo leggerò un mappazzone di 850 pagine?

Torniamo a noi.
L'essere tempo Nao è una sedicenne di Tokyo che prima di suicidarsi, decide di raccontare la vita della bisnonna Jiko, monaca buddhista, attraverso le pagine di un diario ricavato da Alla ricerca del tempo perduto di Proust. 

L'essere tempo Ruth è una scrittrice che vive con il marito ed il gatto Schroedinger su una sperduta isola canadese. Durante una passeggiata in spiaggia trova, portata dalle onde - a seguito dello Tsunami? -, una valigetta di Hello Kitty contenente il diario di Nao, un orologio e delle lettere. 

Se invece decidi di continuare a leggere... indovina? Sei proprio il mio tipo di essere tempo e insieme siamo pura magia!

Da quel momento si instaura un rapporto tra i gli esseri, tra i tempi e gli spazi, si crea veramente la magia, data dall'incontro tra l'autore ed il lettore del diario. Ma anche tra l'autore ed il lettore della vita, intesa come essere, come tempo, come istante. Si scambiano i ruoli.


Un istante è una piccolissima particella di tempo.
Hai schioccato le dita? Se l'hai fatto, equivale a sessantacinque istanti. 

L'esistenza delle tre donne protagoniste del romanzo, diverse tra loro per età, luoghi e filosofia di vita, si incrocerà per poi dipanarsi in ciò che può essere assunto come l'essenza del tutto, o del niente, che poi sono la stessa cosa.
Non voglio apparire criptica, sono solo in difficoltà perché o mi metto a raccontare del parallelo tra filosofia zen e meccanica quantistica citando il romanzo, o lo leggete, e vi consiglio di farlo.

Ruth Ozeki è realmente una monaca buddhista zen, quindi spiega con estrema semplicità i fondamenti dello zezen, dell'essere tempo, dell'istante. E fin dalle prime pagine  mi saltavano agli occhi i principi fondamentali della meccanica quantistica. E sono tornata indietro agli anni dell'Università quando guardavo affascinata il mio professore mentre disquisiva di relatività, filosofia e dimensioni spazio-temporali.



Il rimando autobiografico a molti aspetti della Ruth protagonista con la Ruth autrice del romanzo, fa credere, durante la lettura, di un fatto realmente accaduto. Mi è piaciuta molto l'idea, perché rafforza il dualismo degli opposti delle cose: essere e non essere insieme, su e giù insieme, vero falso contemporaneamente. E' geniale.


Quando su guarda su, su è giù.
Quando giù guarda giù, giù è su.
Non-uno, non-due. Non uguale. Non diverso.

Attraverso lo scorrere delle pagine del romanzo, alternando i punti di vista e i tempi, si affronta un viaggio meraviglioso nella storia del secolo scorso, nella vita degli adolescenti e degli adulti, nelle culture occidentali ed orientali, nell'animo umano. E mi sono sentita speciale, proprio come Ruth. Pensavo che una storia per l'essere tempo fosse stata scritta solo per me. Avevo trovato il diario insieme a Ruth sulla spiaggia, ero nel lettone con lei quando lo leggeva a suo marito, e ne parlavamo insieme davanti ad una tazza di tè. Invece no, potete leggerlo anche a voi. 


Oppure è accaduto veramente? 


La magia di Ozeki, il suo superpotere - SUPAPAWA!

Con estrema eleganza e semplicità, Ruth Ozeki dà al lettore tutto questo, in un unico romanzo, in tantissimi preziosi e consapevoli istanti di piacevolissima lettura.

lunedì 14 ottobre 2013

Ho letto LA MACCHINA FATALE

Letterariamente parlando, le ultime tre settimane sono state magnifiche per me perché ho letto tre libri stupendi, molto diversi tra loro, vuoi per genere, vuoi per stile. Julian Barnes è una mia vecchia passione e il suo "Livelli di Vita" (Einaudi) mi ha esaltato e commosso. L'ultimo romanzo letto, di cui parlerò tra pochissimi giorni, è scritto da un'autrice fino a poco tempo fa a me sconosciuta che è subito riuscita ad entrarmi nell'anima: Ruth Ozeki, una delle candidate al Man Booker Prize 2013 con il romanzo "una storia per l'essere tempo" (Ponte alle Grazie). E se non vince lei, vorrà dire che chi si sarà aggiudicato il premio vincerà anche il Nobel, perché ce ne vuole a scrivere qualcosa di migliore.

Ned Beauman. Photo by Nadav Kander.
"La macchina fatale" (Neri Pozza) chiude questo magnifico tris di libri eccezionali e l'autore di questa pazzesca storia è il giovane ventottenne Ned Beauman, inglese e bravissimo, anche se il termine bravissimo è forse restrittivo. Perché non solo è bravo a scrivere, ma è bravo a raccontare, a descrivere, a caratterizzare. Senza spocchia trova gli aggettivi giusti per descrivere in modo lineare e conciso le scene e i personaggi, soprattutto grazie alla padronanza ed all'originalità delle metafore e delle similitudini che inventa: Heijenhoort era latte parzialmente scremato, rispetto al burro rancido di Ziesel, 
o ancora 
alla luce della lampada a gas la pelle sembrava morbida come acqua, le vertebre della spina dorsale come ciottoli semisommersi in un ruscello. 
E poi è un secchione simpaticissimo, dalla fantasia incredibile. Mi sono divertita da matti a leggere. Ned Beauman è fuori di testa e mi sono subito innamorata di lui.

Difficile per me raccontare la storia del romanzo, perché viene penalizzata, è da leggere.

Nel 1931, in un teatro berlinese incontriamo Egon Loeser (una certa assonanza con loser, perdente), giovane scenografo impegnato nella realizzazione del congegno del teletrasporto ideato da Adriano Lavicini, anch'egli scenografo, per la messa in scena della storia della vita di quest'ultimo che si è conclusa nel 1679 a seguito di un tragico incidente avvenuto in teatro durante una rappresentazione in cui molte persone persero la vita.
Loeser è giovane, un po' borioso e frequenta il giro bohèmien degli artisti berlinesi, votati all'eccesso, al vanesio ed all'eccentricità, in voga negli anni Trenta. Durante una di quelle feste a cui bisogna andare altrimenti sei out, e perché quella sera avrebbe fatto la sua fastidiosa apparizione Brecht, durante le quali ci si mostra e basta, si beve e ci si droga, Egon incontra la bellissima Adele Hitler ed è amore a prima vista, da parte di lui.

Neri Pozzatitolo originale "The Teleportation Accident"
Adele, oltre ad essere oltremodo affascinante, è anche molto, ma molto facile, una groupie degli artisti e, manco a farlo apposta, va a  letto con tutti tranne che con Loeser, che, ferito al cuore e nell'orgoglio, non esita a cercare la sua pulzella scappata "per amore" dalla Germania, prima a Parigi, poi in California.
Durante il suo peregrinare, Egon incontrerà una serie di personaggi che sono vere e proprie macchiette - vorrei un romanzo solo su il colonnello Gorge, affetto da agnosia visiva e pessimo oratore.

Intanto Hitler, Adolfo, non Adele, mette in atto la sua assurdità, ma il nostro antieroe poco se ne cala, tutto preso com'è dalla ricerca del suo "dovuto atto carnale con Adele" e di una copia di "Mezzanotte alla scuola infermiere" che, perso, non può più fargli compagnia durante le sue notti in bianco.

Finalmente in California sembra avvicinarsi ad avere ciò che vuole, ma dovrà fare i conti con spie, omicidi, magnati e fisici del CalTech.

Ned Beauman riesce a dar risalto a fatti storici mettendoli in ombra, a mescolare diversi generi - giallo, storico, fantascienza, rosa, umoristico - senza fare pasticci, ma creandone, secondo me, uno nuovo che a me piace da impazzire.


La macchina fatale è il suo secondo romanzo, che gli è valsa la candidatura al Man Booker Prize del 2012. Appena avrò terminato le mie prossime letture (Coe, Lahiri, Mazzucco), leggerò sicuramente il primo romanzo "Pugni, Svastiche, Scarabei" (Sironi editore) e attenderò con trepidazione la pubblicazione del terzo "Glow", prevista a maggio 2014 in Gran Bretagna e, spero, entro breve anche in Italia.



Se non amate lo scontato, se vi volete divertire e se pensate di essere preparati a tutto, leggete "La macchina fatale" perché è fantastico!

Lista infinita di BOOKies, perché Beauman ha una marcia in più:

Berlin Alexanderplatz, di Alfred Döblin (praticamente questo romanzo è un co-protagonista)
Fenomenologia trascendentale, di Husserl
La Politica, di Aristotele
Opera da tre soldi, di Brecht
Nietzsche contra Wagner
Ulisse, di Joyce
Inferno, di Dante
Fiesta, di Hemingway
Sogno di una notte di mezza estate, di Shakespeare
Le montagne della follia; Cthulhu; Città senza nome, di H.P. Lovecraft
Il tavolo fantasma, di Elliot O'Donnell
De rerum natura, di Lucrezio
L'uomo senza corpo; L'orologio che andava all'indietro, di Edward Page Mitchell
La macchina disintegratrice, di A.C. Doyle

e i romanzi inventati come i polizieschi di Stent Mutton, autore mito di Loeser (in un'intervista Beauman racconta di essersi ispirato a James M. Cain, l'autore de "Il postino suona sempre due volte"); Aria impervia e Lo stregone di Venezia, del suo amico - nemico Ripert Rackenham; Nobili infelici, del millantatore Scramfield; Signore! Come portarle a letto, di tale Clark Snable e il feticcio Mezzanotte alla scuole infermiere.

giovedì 10 ottobre 2013

#unbuontè per festeggiare Alice Munro

-Vuoi un caffè, - ha chiesto Francis. - Oh, non so neanche se ne abbiamo. Risparmiamo le tessere per il tè. Vuoi un tè, magari?
- Noi invece le teniamo per il caffè. No. Non fa niente.
- Mi spiace.
- Non voglio niente, davvero.
- Siamo così storditi, - ha detto Francis. - Tutti e due.









"Le lune di Giove" - "L'incidente", di Alice Munro
Einaudi

martedì 8 ottobre 2013

#unbuontè con Nao

Il giorno dopo sono tornata al Fifi's e ho ordinato un lapsang souchong piccolo, che ogni tanto bevo per prendermi una pausa dal Blue Mountain, e mentre me ne stavo lì seduta a sorseggiare il tè affumicato e a sgranocchiare pasticcini francesi, aspettando che Babette mi organizzasse un appuntamento con qualcuno, ho cominciato a pensare.
 Com'è che si va alla ricerca del tempo perduto? E' una domanda interessante, così l'ho scritta alla vecchia Jiko via sms, lo faccio sempre quando ho un dilemma filosofico.



Ruth Ozeki
"Una storia per l'essere tempo"
Ponte alle Grazie
titolo originale: "A Tale for the Time Being" - 2013

lunedì 7 ottobre 2013

Ho letto LIVELLI DI VITA


Caricatura di Nadar nell'atto di elevare la  fotografia al livello di un'arte, eseguita nel 1862 da Daumier
Se mi venisse chiesto a quale genere appartenga Livelli di Vita, non saprei che cosa rispondere. Romanzo storico, racconto, mémoire? 
Probabilmente il mio interlocutore mi guarderebbe storto alla risposta "Filosofia!". 
Sarah Bernhardt. Foto di Nadar
Sì, filosofia, perché Barnes, con la sua disarmante schiettezza, la sua profonda onestà, la sua curiosità per l'essere ed il divenire, di ciò che è stato e di ciò che sarà, esplora, tramite la metafora dei pionieri dell'aria e della fotografia, dei nuovi Argonauti, come li definisce lui stesso, quella forza che è forse l'unica ad elevarci per davvero, l'amore.


"Forse il mondo non progredisce maturando, bensì mantenendosi in uno stato di perenne adolescenza, di emozionata curiosità".

Attraverso i sogni di Nadar, del colonnello Fred Burnaby e della bellissima attrice Sarah Bernhardt, i loro voli, pindarici o meno, e i loro epiloghi, ci viene presentata una sorta di possibilità di quello che può accadere, e che è realmente accaduto, quando si osa, quando si sperimenta, quando si sfidano gli dei, quando si ama, quando si mettono insieme cose e persone. Ci vengono mostrati i diversi livelli di vita. 

"Metti insieme due cose che insieme non sono mai state. E il mondo cambia. Sul momento è possibile che la gente non se ne accorga, ma non ha importanza. Il mondo è cambiato lo stesso".

"Metti insieme due cose che insieme non sono mai state; a volte funziona e a volte no".

"Metti insieme due persone che insieme non sono mai state; a volte il mondo cambia e a volte no". [...]
"Insieme, vedono più lontano, più chiaro".

"Metti insieme due persone che insieme non sono mai state. A volte funziona, nasce qualcosa di nuovo, e il mondo cambia. Solo che, a un certo punto, prima o poi,  per una ragione o per l'altra, una delle due persone viene meno".

Già, una delle due persone viene meno, sua moglie, nel 2008, e Barnes nella terza parte del libro affronta il tema del dolore e del lutto, che sono cose diverse. E lo fa in quel modo per me tanto poetico, dato dalla naturalezza con cui scrive delle cose più scontate, della quotidianità. 

"Tutti quei "noi" annacquati in un "io" [...] non esiste più la possibilità di ricostruire, da due ricordi incerti dello stesso evento, un ricordo singolo, più sicuro, che si avvalga della triangolazione, della misurazione aerea. Perciò quel ricordo, ormai condannato alla prima persona singolare, si modifica. Più che il ricordo di un fatto, diventa il ricordo della fotografia di un fatto."

Ecco ritornare il tema del ricordo, come ne Il Senso di una Fine. Il ricordo modificato.

"Se da un lato a questo punto non posso garantire nulla sulla verità dei fatti, dall'altra posso attenermi alla verità delle impressioni che i fatti hanno prodotto. E' il meglio che posso offrire". (da "Il Senso di una Fine" - Einaudi)

Julian Barnes riesce sempre a entrarmi nell'anima. E quello che più mi sconcerta, e mi piace, è quella sua crudezza allo stesso tempo delicata e spirituale che non si può non condividere. Almeno così capita a me. Poi, non so come definire quel sussulto, quel "Sì, sì, è vero. E' proprio così. Anche a me..." - che mi assale ogni volta che leggo Barnes, ma mi piace da morire.

Un bellissimo libro.

Julian Barnes
"Livelli di vita"
Einaudi - 2013
titolo originale "Levels of Life" (2013)
anche in e-book


BOOKies
"La signora delle camelie", di Alexandre Dumas

"Sostiene Pereira", di Antonio Tabucchi



mercoledì 2 ottobre 2013

Sproloquio sulla crudeltà degli editori


Mafalda rappresenta con estremo realismo la mia reazione davanti alle uscite di ottobre. Da non credere! Praticamente la maggior parte dei miei autori/autrici preferiti.
Barnes, George Saunders, Alice Munro, Roald Dahl, Camilleri, Murakami.
E poi "Un tipo a posto" di Toews, "Che ragazza!" di Cathleen Shine, "In tempi di luce declinante" di Ruge.
Per non parlare di quei libri che mi incuriosiscono o che diventeranno un must: "Io sono Malala", "Un amore di Ragazzo" - il terzo "diario" di Bridget Jones.
E poi Maraini, Gianrico Carofiglio, Andrea Vitali, Melania Mazzucco.
Libri che vanno ad aggiungersi a quelli che avevo già intenzione di leggere, usciti a settembre: Coe, Lahiri, Malvaldi, Ozeki, Wolitzer.

"Wow, dovresti essere contenta" - l'ingenuo commento di mio marito



Contenta? Seeee, come no? Ma come si fa? Vogliamo fare i conti della serva? Così, dai, alla carlona. Facciamo una media di 15 € a libro: solo quelli che ho citato - e di certo me ne saranno sfuggiti altri altrettanto interessanti - fanno la modesta cifra di 300 €. Mi volete vedere sotto i ponti? Con un libro in mano però... Crudeli! Editori crudeli! Non vi rendete conto della sofferenza che causate? Come portare un bambino al luna park, ma non farlo salire sulle giostre. Come essere circondata dalla Nutella, ma non poterla assaggiare. Come essere invitati agli Oscar e non avere niente da indossare. Come vincere un viaggio premio alle Maldive, ma ti viene la febbre a 40 e non ti puoi muovere. 
Io la chiamo crudeltà sul lettore.



Ok, calma. Lo sproloquio l'ho fatto. Non mi resta che pensare a come difendermi da questi attacchi letterari. 
Furto? No!
E-book? Ok. 
Biblioteca? Ok, ma come minimo riuscirò a leggerli tra cinque/sei mesi. 
Natale? Certo, qualcosa a Natale, ma intanto ci saranno le uscite di novembre e dicembre (che mi auguro sfigatissime!)
Poi un'accurata cernita in base al mio gusto personale e al momento e all'impulso - fatali per i lettori - di quando entrerò in libreria. 
Certo che sono proprio tanti quei libri. Cosa mi suggerite? 

Idea! 
Lancio un'iniziativa per gli editori che ho insultato poche righe fa:
adottate Mrs Teapot!



Sembra che abbia in parte risolto il busillis
Quindi non mi resta che acquistare - ieri ho preso Livelli di Vita di Barnes, Einaudi - , mentre aspetto richieste di adozione, e scrivere delle magnifiche letture che mi attendono.

martedì 1 ottobre 2013

#unbuontè a luci rosse

Al Salon di rue des Moulins - Henri de Toulouse - Lautrec

Nella stanza erano seduti altri sei o sette uomini, da soli o in coppia, alcuni con ragazze sedute in grembo. Fortunatamente non c'era nessuno che conoscesse. Con la carta da parati floreale, le sedie in legno e i dischi di Blandine Ebinger a volume sommesso sul grammofono in un angolo la Sala da Tè Zinnowitz, persino dopo mezzanotte, aveva la stolida atmosfera di un posto in cui vostra zia v'inviterebbe a mangiare una fetta di torta al cioccolato. Probabilmente era una deliberata strategia psicologica di Frau Diski per evitare che i clienti diventassero scalmanati: tutti un tempo erano stati dei bravi ragazzi, e certi istinti borghesi profondi non possono essere soppressi neanche da un barile di birra.










Ned Beauman
"La macchina fatale"
Neri Pozza - 2013
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