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Barbara MrsTeapot B's favorites book montage

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Una cosa da nulla
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Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra
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Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo
Il Circolo Pickwick
Il Maestro e Margherita
La signora Dalloway
La cena
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
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Barbara MrsTeapot B's favorite books »

domenica 28 aprile 2013

Tappa #1 - Norvegia. Ho letto LA CASA DELLE BUGIE

Ho terminato il primo dei miei viaggi virtuali : sono arrivata in Norvegia, a Trondheim, presso la dimora dei Neshov, la casa delle bugie.
Qui ci vivono tre fratelli, la madre e il padre. O meglio, ci vivevano, perché ora sono rimasti solo il cinquantacinquenne Tor, il figlio maggiore che si occupa della fatiscente fattoria e dei maiali, insieme ai genitori ottuagenari: il padre una figura insulsa agli occhi di tutti, la madre la padrona indiscussa della casa e della vita dei figli. Margido, il fratello di mezzo, di tre anni minore di Tor, se ne è andato di casa, ma poco lontano; a Trondheim gestisce un'agenzia di pompe funebri. Il minore invece, Erlend, quarantenne,costretto alla fuga a causa dell'omofobia della famiglia e del paese, vive a Copenaghen con il suo compagno Krumme e fa il vetrinista. I tre si riuniscono, alle soglie del Natale e dopo vent'anni di silenzi, al capezzale della madre, insieme a Torunn, la figlia segreta di Tor, di cui quasi tutti ignorano l'esistenza.
Nelle prime cento pagine, Anne B. Ragde, in modo magistrale e con ironia, tra flashback, riflessioni e quotidianità, presenta agli occhi avidi del lettore i tre fratelli, i luoghi, con le loro luci ed i loro odori, e le tradizioni norvegesi. 

Si impara a conoscere Tor, introverso, cafone, tirchio, debole, che riesce ad avere rapporti emotivi solo con i maiali. Margido, che la vita ed il suo lavoro hanno reso apparentemente cinico, incapace di avere una relazione stabile, il cui unico sogno è  quello di possedere un appartamento con sauna. Il fragile ed egocentrico Erlend, con la sua mania per le miniature Swarovski (ne possiede centotré), il valium e le cose belle. Torunn, che un po' per curiosità, un po' per senso del dovere, un po' per pena, si ritrova catapultata in un mondo lontano anni luce dal suo. La matriarca e moribonda Anna, santa per alcuni, strega per altri. Il padre, un uomo invisibile, una persona invisibile che è vissuta ottant'anni sulla Terra. 

Poi la trama si sviluppa e l'autrice accompagna i protagonisti, insieme ai lettoridelicatamente, tenendoli per mano - perché la vita può essere imprevedibile -  alla verità sulla loro casa, sulla loro famiglia e su loro stessi, sul loro io. 

E' stato un bel viaggio (virtuale) e spero di tornarci presto, perché vorrà dire che verranno tradotti anche gli altri due romanzi che vanno a costituire, insieme a questo, pubblicato in Norvegia nel 2004, la trilogia della famiglia Neshov.

Subito verso tappa#2, la Germania, per incontrare Il Mago della Luce.









Anne B. Ragde
"La casa delle bugie"
Neri Pozza
anno di pubblicazione: 2013
ISBN 9788854506626
titolo originale: Berlinerpoplene (2004)

giovedì 18 aprile 2013

Ho visto NUZZO e DI BIASE

La locandina dello spettacolo
Ieri sera Maria Di Biase e Corrado Nuzzo hanno calcato le scene del Teatro Comunale di Cesenatico con "Paradossi e Parastinchi" e hanno confermato la loro bravura.
Scenografia inesistente: sono talmente capaci a far entrare lo spettatore nella storia con la loro mimica che magicamente ti appare in testa l'ambiente, nei minimi dettagli; provare per credere.
Aforismi introducono lo spunto per gag che, basate sul vissuto quotidiano, sfociano in situazioni surreali, in dialoghi arguti e risate a non finire. Non ho mai sentito tanti applausi spontanei durante i pezzi.
Tua Sorella, un must, i "tre atti" che più mi sono piaciuti, da cui sgorga tutta l'intelligente ironia della coppia.
Magnifico il pezzo della venditrice immobiliare: battute a raffica, sui generis, botta e risposta da seguire parola per parola per gustarselo fino in fondo.

Avevo già avuto la fortuna di vederli recitare in "Sogno di una notte di mezza estate", regia di Gioele Dix (altro spettacolo che mi è rimasto nel cuore, adattamento splendido e reso ancora più splendido dalla bravura della compagnia), da cui sono emersi come due grandi attori, capaci di interpretare pur rimanendo loro stessi e magnifici nei doppi ruoli di Teseo ed Ippolita e Oberon e Titiana. 

"Paradossi e Parastinchi" è uno spettacolo da vedere, per ridere -e ce n'è bisogno - per riflettere, perché nell'ironia ci sono sempre grandi verità, per l'arte di Nuzzo e Di Biase.
Le date del tour sono disponibili sulla pagina facebook "Nuzzo Di Biase".
Se dovessi incontrarli vorrei dir loro grazie, di cuore.
Nemmeno per un attimo l'attore si trasformi completamente nel suo personaggio. "Non rappresentava re Lear, era Lear" sarebbe un giudizio disastroso.
Bertolt Brecht, Breviario di estetica teatrale (1948)
Una scena dello spettacolo (sfocatissima, la foto)



mercoledì 17 aprile 2013

Viaggi virtuali

Ecco i miei nuovi acquisti, tutti Neri Pozza: mi hanno tentato tantissimo. 
Sono pronta a partire per un lungo viaggio in Norvegia, per poi spostarmi in Israele, sostando per la Germania.

Norvegia:
Anne B. Radge "La casa delle bugie"
Tre generazioni, tre fratelli, un oscuro mistero.

Germania:
Mathias Gatza "Il mago della luce"
"Un giallo che mescola arte, amore e filosofia".
Frankfurter Allgemeine Zeitung

Israele:
Sayed Kashua "Due in uno"
Doppie vite in Israele tra gelosie e ambizioni, modernità e tradizione, desideri e ossessioni.

martedì 16 aprile 2013

Ho letto IL GRANDE GATSBY


In vista dell'ultimo adattamento cinematografico del romanzo che aprirà le danze al Festival di Cannes 2013, il cui protagonista sarà Leonardo Di Caprio, mi sono finalmente decisa a leggere Il Grande Gatsby.
L'ho amato perché
  è scritto bene, tutto: le descrizioni dei paesaggi, degli oggetti, degli abiti, dei dialoghi, dei personaggi, del clima: hai caldo leggendolo
   è attuale, decadente, romantico e cinico
   è sfarzoso:  ti perdi in perline, piume e lustrini e nuoti in fiumi di champagne
   è musicale
  è spirituale. Ho trovato il testo permeato da una forte spiritualità, da una sorta di karma, di destino inesorabile: nulla sfugge agli occhi azzurri e giganteschi del dottor T. J. Eckleburg
   è la storia di un sogno, del sogno americano, del sogno moderno
   è la storia di un fallimento, del fallimento moderno
   è la storia di un riscatto: il fatto che Nick ce la racconti
   è la storia di una classe annoiata, apatica, senza ideali se non il Dio Denaro
   è la storia di una donna, Daisy, che avrei voluto prendere a sberle

è la storia del grande Gatsby, di un povero bastardo, dell'ultimo dei romantici, di un personaggio che non si può non amare.

Solo questa poteva essere la storia per Jay Gatsby, solo in questo modo Fitzgerald poteva ergere Gatsby a mito, a simbolo di una generazione, di un modo di essere e di non essere. Solo così Jay è potuto diventare il Grande Gatsby.

   


Il trailer in italiano - youtube
Francis Scott Fitzgerald
"Il grande Gatsby"
anno: 1925
titolo originale "The Great Gatsby"

sabato 13 aprile 2013

ME manifesto

Illustrazione di Daniele Costa per il Grazia.it Manifesto


“ME” Nata milanese, emigrata in Romagna. Quasi quarantenne. Sono una razionale emotiva, amante dei libri, del tè, del pane, del teatro, della fisica, delle scarpe, delle borse, dell'acchiappacolore, del piumone, dei post-it e dell'IKEA. Adoro ridere, giocare e sdrammatizzare. La mia ironia rasenta il cinismo, ma mi protegge. Soffro di insonnia. Mi guadagno la pagnotta facendo il tecnico in acustica, nel tempo libero sono una volontaria di Nati per Leggere. Sono negata con piante e fiori, ma ogni primavera ci ricasco.
“GRACEFUL” (aggraziata/graziosa, naturalmente elegante)

Modestamente


“WE ARE FAMILY” (siamo una famiglia)

Bella la mia famiglia, tipicamente italiana e ormai controtendenza: sono sposata da sei anni, abbiamo un pargolo magnifico (non perché é mio figlio, assolutamente...) e viviamo in un casale in campagna coi nonni e un cane.

“FROM RUNWAY TO REALITY” (dalle passerelle alla realtà)

O meglio, dall'armadio di mia madre alla realtà di crisi: il cappotto della mamma diventa vintage (Sì, grazie, è proprio bello. L'ho comprato in quel nuovo negozietto in centro...ma come? Non lo conosci?)


“WOW”

Vivere le notti bianche a Pietroburgo, partecipare a un omicidio sull'Orient Express, baciare Mr Darcy, bere la burrobirra, vendere i fiori alla Signora Dalloway, ritrovare il proprio naso, iscriversi al Circolo Pickwick, vedere due lune dalla finestra, farsi ritrarre da Mr Gwyn, ubriacarsi a casa Gatsby, parlare con il gatto Behemot, prendere il tè con il Cappellaio.

"CONTEMPORARY" (contemporaneo)

Vittima di attacchi libridinosi, saccheggio la biblioteca, ma la libreria non l'abbandono mai, neppure quelle online. Il lettore ebook? Indispensabile, pratico, leggero ed economico. Sempre nella borsa.

"LIFESTYLE" (stile di vita)

Quello di ogni donna, di ogni mamma, di ogni moglie, di ogni lavoratrice, di ogni figlia, di ogni casalinga, di ogni lettrice, di ogni femme. Con la testa al futuro, i piedi nel presente, il cuore nelle tradizioni. Come solo noi riusciamo a fare. Pieno, ma appagante.


"INNOVATION" (innovazione)

Fermarsi ad ascoltare qualcuno, qualcosa. 


"IT EXPERIENCE"

twitter compulsiva

"GENERATE" (generare)
Grazia.it offre una piattaforma 
                                              per il mio blog? 

I LOVE YOU!

venerdì 12 aprile 2013

#unbuontè con Cate


Mentre si alza a preparare il tè io cerco nuovi argomenti che non siano Pirandello, come facessi la valigia: una volta messo tutto il necessario ti accorgi che c'è ancora spazio: ci infili tutto quello che trovi, che pensi ti possa servire.
 Sarà lei, quando vorrà terminare questo nostro incontro, a donarmi il libro e chiudere la cerniera lampo, io non lascerò vuoto neanche un millimetro.


Matteo Cellini
"Cate, io"
Fazi Editore

mercoledì 10 aprile 2013

#unbuontè col Nobel

E la cerimonia del tè può avere inizio.
"Latte o limone signor Carruthers?"
"Latte, grazie."
"Ecco: qui c'è lo zucchero..."
"Perfetto..."
"Sa che lei è proprio come la descrivono?"
"E cioè?"
"Un uomo con gli occhi di ghiaccio: l'ho letto sul "Financial Times"."
"Eh, sì: sono quelle definizioni che i giornalisti ti cuciono addosso e dalle quali, poi, è difficile liberarsi: sarà capitato anche a lei, immagino..."
"Sì: mi chiamavano "la pastorella"."
"La pastorella?"
"Be', prima del Nobel naturalmente: adesso sono Margaret Marshall per tutti".




Nicola Lecca
"La Piramide del Caffè"
Mondadori

martedì 9 aprile 2013

#unbuontè a Pagford

"Non ha un briciolo di riguardo per quello che stiamo passando!" continuò Colin, e si mise a singhiozzare grossi singhiozzi convulsi e senza lacrime, come un bambino con la cmp. Tessa accorse ad abbracciarlo, cingendolo appena sopra la vita, perché, bassa e tozza com'era, più in su non riusciva ad arrivare. Lui si chinò, si aggrappò a lei, che lo sentì tremare, con il costato che si alzava e abbassava sotto la giacca.
 Qualche minuto dopo, lei delicatamente si staccò, lo condusse in cucina e gli preparò un tè.


J.K.Rowling
"Il seggio vacante"
Salani

giovedì 4 aprile 2013

Ho commentato GLI INNAMORAMENTI

Primo romanzo di Javier Marìas che ho letto, fin dalle prime pagine ne sono rimasta affascinata. Per la prosa, per la profondità, per la semplicità. Per la trama, che ti tiene incollato alle pagine. Uno spiccato spirito di osservazione, del mondo esterno e dell'animo umano, che a volte disarma. Un romanzo che scandaglia i sentimenti più profondi, da quelli più nobili a quelli più gretti. Una rappresentazione moderna dello spleen et idéal .


Javier Marìas
"Gli innamoramenti"
Einaudi
ISBN 978880621044
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